I 10 ristoranti più costosi d'Italia

I 10 ristoranti più costosi d’Italia

L’Italia è la nazione votata alla cucina di qualità, ricca di ristoranti, bistrot e trattorie che servono piatti in grado di regalare emozioni alle buone forchette, offrendo a complemento dell’alta valenza gastronomica e nella ricerca creativa, un servizio professionale ed un’atmosfera da sogno. Il buono però si paga: vediamo dunque quali sono i 10 ristoranti più costosi d’Italia. Tra i più cari in assoluto vi è ‘La Pergola‘, ristorante dell’Hotel Cavalieri Hilton a Roma, con prezzi che possono toccare anche i 200 euro per un pranzo completo con vista sulla Capitale. Locale particolarissimo nella top ten dei ristoranti più costosi d’Italia è ‘Solo per Due‘ a Vacone, in provincia di Rieti, con due soli posti a sedere e menù su misura in base alle preferenze della clientela.

In provincia di Mantova vi è invece ‘Dal pescatore‘, di Canneto sull’Oglio, nella riserva naturale dell’Oglio sud, dove gustare piatti raffinati preparati secondo tradizione. Prezzi da capogiro ma anche qualità al top per l’Enoteca Pinchiorri di Firenze, nello storico palazzo Jacometti-Ciofi, con menù degustazione proposti intorno ai 200 euro. Non poteva certo mancare il ristorante ‘Cracco‘ di Milano, in via Victor Hugo, certamentre tra i 10 ristoranti più costosi d’Italia ma anche qualitativamente al top con una cucina creativa in un ambiente di straordinaria eleganza. A Civitella del Lago, provincia di Terni, c’è il ristorante ‘Vissani‘, con prezzi medi di 150 euro, mentre ad Alba, nel cuneese, il ristorante ‘Piazza Duomo‘ regala emozioni con una cucina rispettosa della tradizione regionale.

Completano la top ten il ‘Gambero Rosso‘ di San Vincenzo, in provincia di Livorno, con una media prezzi di 120 euro per un pasto completo. A Brusaporto (Bergamo) invece, il top dei più costosi è ‘Da Vittorio‘, mix di genio creativo e tradizione lombarda. Mentre per gustare i piatti minimal e particolari del ‘Bomval Zero‘ di Rivoli, bisogna essere pronti a spendere anche 120 euro.

Fattorino consegne a domicilio

Fattorino per consegne a domicilio

Trovare lavoro come fattorino per le consegne a domicilio di prodotti alimentari, è un’attività particolarmente gettonata dai giovani, dal momento che è solitamente da effettuarsi in bicicletta o in motorino. Si tratta di un impiego particolarmente impegnativo, e che richiede una certa dose di esperienza, legata in particolar modo ad un’approfondita conoscenza dei percorsi stradali; oltre che ad una certa elasticità, in quanto il fattorino può lavorare su diverse fasce orarie, a seconda del tipo di attività e solitamente effettua consegne a domicilio durante le ore serali o in fascia oraria notturna.

Con l’incremento delle attività che consentono di consegnare a domicilio pietanze e pasti completi, la figura del fattorino è anno dopo anno sempre più richiesta; la selezione richiede comunque determinati requisiti, considerato il fatto che un corriere che consegna prodotti alimentari a domicilio deve operare in perfetta autonomia e deve essere una persona affidabile dal momento che si troverà a maneggiare importanti quantità di denaro. In fase di selezione dunque i candidati devono dimostrare affidabilità, serietà e una certa capacità di orientamento, per poter effettuare le consegne nei tempi prestabiliti e senza danneggiare i prodotti da recapitare al cliente.

Si tratta di un’attività lavorativa che si svolge a tempo pieno su strada, a stretto contatto con i clienti, e con l’obiettivo della consegna rapida e puntuale, con retribuzione basata solitamente sulle commesse effettuate. A differenza di quanto si possa pensare dunque anche l’attività di fattorino necessità di un periodo di formazione, per imparare ad affrontare eventuali imprevisti legati a problematiche nella consegna ma anche a situazioni quali cattive condizioni atmosferiche, traffico o rischio di incidenti stradali che dato l’alto numero di chilometri percorsi quotidianamente risulta più alto della media. E’ importante che l’aspirante fattorino sia in grado non solo di orientarsi rapidamente ma anche di gestire questo tipo di situazioni con professionalità.

curriculum vitae per il settore ristorazione

Come compilare un curriculum vitae per il settore ristorazione

Per incrementare le possibilità di trovare lavoro nel settore ristorazione, è bene stilare un buon curriculum vitae che racchiuda non solo il proprio percorso di studi ma anche tutte le esperienze pregresse; si tratta di un importante bagaglio di conoscenze e professionalità acquisite nel corso degli anni, che potranno essere prese in considerazione in fase di selezione, incrementando la possibilità di essere scelti per un colloquio conoscitivo ai fini dell’assunzione. Procedere con la compilazione di un cv nella ristorazione è in linea di massima simile alla scrittura di un normale curriculum vitae con il comune obiettivo di cercare di attirare l’attenzione del responsabile alla selezione dei candidati; deve essere un curriculum ‘immediato’, in grado cioè di trasmettere con semplicità ed efficacia il valore professionale del candidato. Se l’obiettivo è l’assunzione nel campo ristorazione di livello, è bene essere dettagliati nell’elencare le proprie esperienze, a cominciare dal livello di istruzione, indicando la scuola di settore frequentata e tutto ciò che riguarda la formazione professionale, ovvero corsi di aggiornamento specifici legati all’alimentazione, alla cucina, alle tecniche di assaggio o di abbinamento cibo/vino, ma anche eventuali corsi di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Passaggio successivo, nella compilazione di un curriculum vitae nella ristorazione è l’elenco delle pregresse esperienze lavorative, indicando il periodo di tempo, il ruolo (cameriere, cuoco, responsabile di sala etc) ed il ristorante nel quale si è svolta l’attività lavorativa. In chiusura, è bene non dimenticare le capacità tecniche (doti comunicative, capacità di lavorare in team e coordinare gruppi di lavoro, orientamento alla soddisfazione del cliente o approfondite conoscenze di determinate tipologie di alimenti o della somministrazione di bevande come vino o liquori). Saranno graditi la conoscenza di altre lingue come inglese e francese, indicando nel cv anche il livello di comprensione, scrittura, lettura e produzione orale. Ed eventuali conoscenze informatiche di applicativi per ristorazione.

Il pizzaiolo

La pizza è il cibo più conosciuto, diffuso e amato al mondo. Per la sua semplicità e il costo contenuto è un piatto che accontenta davvero tutti: bambini e adulti, profani e gourmand, ricchi e poveri, tutti mangiano la pizza.
Secondo la tradizione, questa pietanza sarebbe stata inventata nella città di Napoli dove prese piede come piatto popolare e cibo da strada, consumato dalle frange più povere della popolazione campana. Già dalla fine dell’Ottocento, però, la pizza scavalca i confini regionali e nazionali conquistando con il suo gusto inconfondibile tutto il mondo, diventando l’emblema e il sinonimo della cucina italiana. Il pizzaiolo professionista di oggi ha, quindi, su di sé una grande responsabilità: rispettare e tramandare una tradizione antica, ammirata e imitata in tutto il mondo.

Cosa fa il pizzaiolo e quali abilità deve sviluppare
Il pizzaiolo è un professionista specializzato nell’esecuzione delle pizze. Può lavorare in un ristorante, in una pizzeria e in un qualsiasi locale che preveda nel menu questa pietanza.
Coloro che vogliono intraprendere questa attività devono possedere alcune conoscenze di base indispensabili. In particolare bisogna conoscere le tecniche della lavorazione della pasta e saper maneggiare tutte le attrezzature del mestiere. Il pizzaiolo deve essere in grado di utilizzare le impastatrici e le cosiddette “schiaccia pizza”; deve conoscere le diverse tecniche di cottura e avere dimestichezza con il funzionamento del forno elettrico e soprattutto di quello a legna.
Nonostante questo lavoro possa sembrare, a un primo sguardo, molto semplice e banale, si tratta in realtà di una vera e propria arte. Il pizzaiolo deve padroneggiare e gestire con sicurezza ogni fase della produzione, dalla scelta degli ingredienti e delle materie prime, alla preparazione della pasta, fino al condimento e alla cottura. La stoffa dell’“artista” viene fuori al momento della preparazione della pasta, passaggio decisivo che determina la riuscita della pizza. Il pizzaiolo doc sa scegliere la farina giusta ed è in grado di manipolare i vari ingredienti, ma soprattutto sa gestire bene i tempi (lunghi!) della lievitazione, processo fondamentale da cui dipende la digeribilità, e quindi la qualità, del prodotto finale.
La centralità della fase di preparazione della pasta è stata ben sintetizzata da Ciro Salvo, noto pizzaiolo napoletano, docente presso i corsi professionali delle Scuole del Gambero Rosso, che ha infatti dichiarato: “La pizza non è un contenitore, non è un piatto da portata: la pizza è pizza, è impasto, è la pasta stessa. È lei la protagonista. Il resto è accompagnamento che deve esaltare ed esaltarsi con l’impasto”.
Anche la creatività è una qualità che appartiene a questa professione, infatti, sebbene un pizzaiolo si occupi ogni giorno della preparazione dello stesso cibo, la varietà degli ingredienti con cui può farlo si presta a innumerevoli sperimentazioni. Questo implica che il pizzaiolo debba essere anche un buon cuoco: le pizze più elaborate richiedono condimenti complessi per cui è necessario saper scegliere le materie prime (frutti di mare, salumi e formaggi particolari, verdure etc.) e conoscere le tecniche per prepararle.
Le sue mansioni variano leggermente a seconda dell’organizzazione interna del luogo di lavoro: in alcune cucine un solo pizzaiolo si occupa di realizzare tutte le pizze, da quelle più semplici e quelle più elaborate; in locali di dimensioni maggiori le attività possono essere divise tra più professionisti. Un’altra distinzione riguarda la preparazione della pasta della pizza, in alcuni casi è il pizzaiolo in prima persona ad occuparsene, in altri, le varie tipologie di pasta vengono ordinate direttamente a un fornitore esterno.
Negli ultimi anni questa professione ha in parte modificato la sua fisionomia adeguandosi a nuovi standard e tendenze. Il pizzaiolo moderno è molto meno legato alla tradizione di quello di una volta, attento a cogliere le nuove mode e il cambiamento dei consumi e dei costumi si sta spostando sempre di più, sulla scia dei colleghi chef, su un versante più sperimentale, raffinato e gourmet, per offrire prodotti nuovi a una clientela sempre più esigente.
Da qualche tempo la figura professionale del pizzaiolo si sta affermando anche nella versione freestyle o acrobatica. Questi nuovi acrobati della pizza sono in grado di rendere spettacolare la fase di lavorazione della pasta, che viene lanciata in aria e ripresa al volo con sfoggio di abilità tecnica e manualità. Non si tratta semplicemente di uno spettacolino messo in scena per attirare curiosi e clienti, è proprio nella lavorazione della pasta con braccia e mani, senza l’aiuto di macchinari, che si esprime la vera capacità di un pizzaiolo.
Il lavoro del pizzaiolo è particolarmente stressante e faticoso, richiede pertanto una buona capacità di resistere a ritmi serrati e alla fatica fisica. Soprattutto all’ora dei pasti, deve controllare costantemente la cottura delle pizze, stare al passo delle comande, evadere gli ordini con velocità e efficienza. Ciò lo costringe a passare molto tempo davanti al forno e in ambienti con temperature molto alte (la temperatura di un forno a legna deve essere mantenuta costante a 400 gradi).

Formazione e sbocchi lavorativi
La formazione e l’esperienza sono diventate condizioni indispensabili per lo svolgimento di questo lavoro, che, al contrario, fino a qualche tempo fa, veniva intrapreso con leggerezza e superficialità. Oggi non ci si può più improvvisare pizzaioli, gli standard qualitativi di produzione si sono molto alzati, così come i gusti e le esigenze dei consumatori, molto più attenti e consapevoli di una volta.
Per diventare pizzaioli non serve alcun titolo di studio ma è necessario frequentare con profitto un corso di formazione. Ad oggi sono molte le scuole, i corsi professionali e gli enti pubblici che offrono una buona preparazione tecnica. Spesso gli organi provinciali e regionali promuovono corsi gratuiti.
Quella del pizzaiolo è una professione molto richiesta, che offre molte opportunità a chi desidera entrare nel mondo della gastronomia. Basta pensare che il settore della ristorazione, in Italia, è composto per una buona percentuale proprio da pizzerie (al tavolo, a taglio e da asporto), attività spesso alla ricerca di nuovi professionisti e che, nell’aprile del 2013, le associazioni di categoria lamentavano la mancanza di ben 6000 pizzaioli qualificati. Inoltre, il segmento delle pizzerie è quello che meglio resiste alla crisi: grazie ai prezzi sempre contenuti riesce a mantenere una clientela costante e un certo margine di profitto. Non dimentichiamo poi la possibilità di trovare un impiego presso le pizzerie di catena, i fast food, i villaggi turistici e le navi da crociera.
Molte opportunità offre anche l’estero, soprattutto l’Europa, l’Australia e gli Stati Uniti, dove la pizza è oggetto di consumo quotidiano.