Lavoro nella ristorazione

Provenienza e lavorazione Archive

In principio era il sushi che ha fatto il suo avvento in Italia diversi anni fa e, nel giro di pochissimo tempo, è diventato uno dei piatti preferiti degli italiani spodestando anche sua Maestà la Pizza. Ma le mode sono destinate a cambiare e le tendenze reggono fino a quando non arriva un novità a prendere il loro posto. Stando ad alcune ricerche al primo posto nella classifica dei piatti preferiti dagli italiani non ci sarebbe più il sushi ma il Pokè bowl. Pokè bowl: cos’è e da dove viene Probabilmente molte persone ancora non sanno di cosa stiamo parlando ed erano rimasti alla cucina giapponese, ma negli ultimi mesi in tutto il mondo e anche in Italia sta spopolando la cucina hawaiana. Le similitudini [&hellip

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Che il modo di mangiare sia in rapida evoluzione non è una novità. Sono sempre di più le pietanze internazionali che fanno capolino sulle nostre tavole e questa circostanza incontra il gradimento dei palati più curiosi, alla costante ricerca di nuove prelibatezze da scoprire. Cous cous, sashimi, kebab, moussaka…..l’elenco dei più diffusi piatti stranieri è veramente lungo, ma vale forse la pena soffermarsi su due specialità particolari come il pokè e il sushi brasiliano. La prima proviene dalle splendide isole Hawaii. Si tratta di un piatto originariamente a base di pesce crudo tagliato in filetti ma poi rivisitato e riproposto in altre versioni che prevedono il tonno o il polpo, rigorosamente tagliati in pezzi e arricchiti con diversi gustosi condimenti. Sono in crescente aumento i [&hellip

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Ci sono alcuni cibi che risultano decisamente fuori dalla portata di tutti per quanto riguarda l’accessibilità economica, tanto da guadagnarsi una classifica a sè stante dei prodotti enogastronomici più costosi. Si tratta di alimenti non facili da trovare e che si caratterizzano per profumi, sapori e conseguenti emozioni uniche nel loro genere, tanto da rendere il prezzo giustificato. Veri e propri must dai prezzi astronomici, come il tartufo bianco di Alba, specialità piemontese proposta a prezzi decisamente poco accessibili: basti pensare che un investitore di Hong Kong ha pagato ben 117.000 euro per 1,5 kg di questo pregiato tubero. Tra i prodotti enogastronomici più costosi troviamo anche il caviale ed in particolare una rara e pregiata qualità originaria dell’Iran, proposta a quasi 20.000 euro, cifra [&hellip

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Il vino e l’ olio di oliva sono due prodotti che hanno sempre occupato un posto importante nella nostra storia, sia da un punto di vista culturale, sia da un punto di vista alimentare ed economico. Nell’antichità erano addirittura considerate merci preziose che circolavano nel mercato dei beni di lusso, prima di diventare di uso comune. Ma se il vino ha sempre goduto in qualche modo di uno status privilegiato, ed è generalmente legato a un’idea di nobiltà, di antica sapienza e anche ricchezza, l’olio non mai ha goduto di una grande considerazione, relegato per molto tempo a svolgere l’umile ruolo di condimento. Negli ultimi tempi però, almeno da una decina di anni, si è assistito a uno straordinario recupero di questo prodotto, si è [&hellip

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Non tutti i tipi di birra sono disponibili alla spina (ad es. le rifermentate vengono vendute solo in bottiglia), così come alcune sono invece vendute solo in fusti. Esistono diverse tecniche per spillare la birra, generalmente però il bicchiere va tenuto inclinato, il beccuccio del rubinetto non deve toccare il bicchiere e lo strato di schiuma deve misurare almeno 2 cm. La tecnica inglese prevede che il bicchiere sia riempito in questo modo fino all’orlo, facendo poca schiuma. La tecnica tedesca invece prevede il riempimento in più fasi: si spilla una piccola quantità, si attende che la schiuma si riduca un pò, si spilla ancora, si attende e poi si dà l’ultima spillata formando lo strato di schiuma con cui si servirà il bicchiere. Nella [&hellip

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Le origini del Long Island, come di molti altri drink, sono ancora dibattute ma sembra sicuro che sia un cocktail nato a Long Island, NY, forse proprio negli anni del proibizionismo. A volte viene aggiunta una spruzzata di Cola per dare il colore tipico del tè freddo ma raramente il tè è davvero presente nel cocktail. Ecco come si prepara secondo l’IBA (International Bartenders Association): 1.5 cl Tequila, 1.5 cl Vodka, 1.5 cl Rum Bianco, 1.5 cl Triple sec, 1.5 cl Gin, 2.5 di  succo di limone fresco, 3.0 cl di Sciroppo di gomma arabica (sciroppo di zucchero con aggiunta di gomma arabica come emulsionante, per evitare che cristallizzi). Il tutto si serve in bicchieri “high ball”, alti e stretti, guarnito con buccia di limone [&hellip

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Per molte culture l’albero rappresenta un simbolo di vita. L’abete in particolare, considerato già dagli antichi Egizi l’albero della natività, assume un valore aggiunto perchè è verde e rigoglioso quando gli altri alberi sono spogli e sembrano morti; rappresenta dunque la vita eterna e la speranza di ritorno alla vita. L’uso di rami di conifere come decorazione risale ai Romani che erano soliti addobbare le loro case in onore del dio Giano a ridosso del nuovo anno. Dal periodo medievale in poi i rami di alberi (diversi a seconda della zona in cui si trovava) venivano decorati con mele e più tardi ostie (in Alsazia), a simboleggiare il peccato e la redenzione: l’albero resta infatti un simbolo pagano che viene purificato e liberato dal peccato [&hellip

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L’ è un condimento tipicamente italiano, originario di Modena e Reggio Emilia. La denominazione dell’aceto più pregiato è “Aceto Balsamico Tradizionale di Modena/Reggio Emilia” e l’aceto di entrambe le provenienze è protetto sia dal marchio italiano DOP (Denominazione di Origine Protetta), che implica che la sua produzione, con gli ingredienti e le modalità tipiche, è legata solo ed esclusivamente a queste zone, sia da quello Europeo DOC (Denominazione di Origine Controllata). Il termine “balsamico” compare per la prima volta nella storia nel 1747, nei registri delle cantine del Palazzo Ducale di Modena. La produzione di questo aceto è un’arte sapiente che consiste essenzialmente nella cottura del mosto di uve locali, prevalentemente lambrusco e trebbiano, nella fermentazione, acetificazione e infine nell’invecchiamento in piccole botti (almeno 3, [&hellip

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Il grasso nobile per eccellenza, indiscusso ingrediente principe della dieta mediterranea, è l’. Ottenuto mediante estrazione con soli metodi meccanici (caratteristica degli olii di oliva denominati “vergini”), questo olio non deve avere percentuali di acidità superiori allo 0,8%, ovvero devono essere presenti meno di 0,8 grammi di acido oleico libero in 100 grammi d’olio totali. Elementi che determinano la qualità dell’olio estratto sono il cultivar delle olive, il grado di maturazione, l’integrità dei frutti (privi per esempio di fori causati dalla mosca dell’olivo, la bactrocera oleae, uno dei principali parassiti dell’olivo), l’uso di fertilizzanti e pesticidi e la temperatura di estrazione, inversamente proporzionale alla qualità del prodotto che si ottiene dalla spremitura: a temperature più basse infatti il quantitativo di olio ottenuto è inferiore, ma [&hellip

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